La Scarzuola, città dei sogni di Tomaso Buzzi in Italia

La Scarzuola, città dei sogni di Tomaso Buzzi in Italia

Questo luogo è onirico, magico, intriso di storia e cultura: è La Scarzuola, città dei sogni, chiamata anche “Città ideale” dal suo progettista, l’architetto milanese Tomaso Buzzi. Questo eccentrico e surreale complesso architettonico si trova nella frazione rurale di Montegiove, nel comune di Montegabbione, in provincia di Terni, in Umbria (Italia).

Fu nel 1957 che Tomaso Buzzi acquisì questo sito dove sorgeva un convento, allora in parte diroccato, e dove, come racconta un articolo di “M le magazine du Monde”, San Francesco d’Assisi sarebbe vissuto, ottocentoquarant’anni prima, in un rifugio fatto di piante palustri denominato scarza. Pianta che ha ispirato il nome Scarzuola. L’architetto dedicherà il resto della sua vita alla ristrutturazione di questo convento e alla costruzione di un grande complesso architettonico costituito da edifici e anfiteatri di varie dimensioni, riutilizzando in gran parte le pietre delle parti in rovina dell’antico convento.

Costruita tra il 1958 e il 1978, La Scarzuola è composta da sette teatri circondati da un terreno con molteplici grotte e vasche, e sormontati da un'”acropoli” composta da sette edifici, ispirati da importanti riferimenti architettonici: il Colosseo, il Pantheon, il Partenone, il Tempio di Vesta, la Torre dei Venti, la Torre dell’Orologio di Mantova e la Piramide. Riconosciamo inoltre nel tufo degli edifici della Città Ideale forme mutuate dalla Villa Adriana, costruita nel II secolo nei pressi di Roma, nonché dalla vicina Villa d’Este, capolavoro dell’architettura italiana del Seicento, come sottolinea l’articolo su “M le magazine du Monde”. Tomaso Buzzi realizzò anche molte statue e strutture, tra cui un’evocazione della Torre di Babele per rappresentare le diverse età della vita.

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Quando morì nel 1981, lasciando incompiuta la sua opera, fu suo nipote, Marco Solari, a terminare l’opera, sulla base di schizzi e disegni lasciati dal maestro. Questo erede è ora proprietario, conservatore e custode del parco.

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