Arianna Fontana batte record di short track e alza la tensione con la sua federazione

Anche la regina del pattinaggio di velocità può ritrovarsi, come Bambi, a quattro zampe sul ghiaccio. La scena si svolge nella finale dei 500 metri di short track (pattinaggio di velocità su pista corta) al Beijing Omnisports Palace lunedì 7 febbraio. Arianna Fontana, campionessa olimpica in carica nella specialità, ha perso l’equilibrio alla prima curva quando la sua concorrente olandese, Suzanne Schulting, ha colpito la lama del suo pattino destro.

Fortunatamente per lei, le regole prevedono in questi casi di ricominciare la gara. Una nuova partenza e quattro giri e mezzo dopo, l’italiana ha tagliato il traguardo con una lama di vantaggio su una certa Suzanne Schulting.

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Otto volte medaglia olimpica, dal 2006 al 2018, Arianna Fontana ha aggiunto due nuovi premi alla sua collezione questo inverno a Pechino (argento nella staffetta mista e quindi oro nei 500 m). E non è finita, perché è una delle favorite nei 1.500, mercoledì 16 febbraio.

Due record testimoniano l’operato di un gigante di 1,64 m: è l’atleta più premiata nel suo sport alle Olimpiadi invernali e anche l’italiana che ha vinto più medaglie alle Olimpiadi, a pari merito con la fondista Stefania Belmondo. Precisione: angelo biondo (“l’angelo biondo”, in italiano), come viene soprannominata, ha solo 31 anni.

Quindi, inevitabilmente, non possiamo resistere all’idea di pianificare i prossimi Giochi che si svolgeranno in parte nella natia Lombardia, a Milano e Cortina d’Ampezzo. E ci diciamo che il giro non poteva essere migliore per questa italiana che era già salita su un podio olimpico nella staffetta ai Giochi di Torino del 2006. Aveva allora 15 anni e 314 giorni.

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“Non ero sicuro di potermi allenare”

Ritorno al traguardo dei 500 metri alla pista di pattinaggio di Pechino. Arianna Fontana stringe i pugni e lancia un grido di rabbia. Non è (solo) il sollievo aver strappato la vittoria grazie a un clamoroso sorpasso a tre curve dalla fine. “Di solito non urlo, era solo un modo per far uscire tutta quella rabbia” ha spiegato dopo la gara.

“La prima stagione dopo Pyeongchang, c’erano atleti maschi che mi prendevano di mira sul ghiaccio, facendomi cadere” La pattinatrice italiana di short track Arianna Fontana

Poi Arianna Fontana ha lanciato un sasso sul ghiaccio: “Se le cose non cambiano, non parteciperò. [aux Jeux de] Milano-Cortina, nel 2026, lei disse. Non metterò me stesso, il mio allenatore o la mia famiglia nella situazione in cui sono stato finora. »

Le ragioni della sua rabbia, le ha descritte in dettaglio in una conferenza stampaaffilata quasi quanto la lama dei suoi pattini. “Io e il mio allenatore abbiamo attraversato tante situazioni difficili, c’erano persone che non ci volevano qui e non ci hanno aiutato per niente. La prima stagione dopo [les Jeux de] Pyeongchang [en 2018]c’erano atleti maschi che mi prendevano di mira sul ghiaccio, buttandomi a terra: non ero sicuro di potermi allenare [en Italie]. »

Per prepararsi alla scadenza di Pechino, Arianna Fontana era andata in esilio in Ungheria con lo statunitense Anthony Lobello, lui stesso ex pattinatore di velocità che divenne il suo allenatore e anche suo marito. “Sono stato fortunato ad avere questa persona vicino a me quando ne avevo più bisogno. E non lo cambierò mai”. si è confidata in un video pubblicato il 2 febbraio sull’account Youtube dei Giochi Olimpici.

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Argomento imbarazzante

Sono provate le critiche di colui che era stato l’alfiere della delegazione italiana a Pyeongchang? Arianna Fontana ha condiviso internamente i suoi sentimenti? Come siamo arrivati ​​qui ? Le domande restano senza risposta.

“Rispettiamo Arianna al 100%, Si è accontentato di dichiarare il presidente della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, Andrea Gios, intervistato dall’agenzia Italpress. Lei è una grande atleta, è patrimonio dello sport italiano prima che della nostra federazione. Accettiamo le critiche da una campionessa del suo livello. »

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Eppure, da parte della federazione, l’argomento appare imbarazzante. “Non posso parlarne. È troppo controverso”. scorciatoia Ludovic Mathieu, ex atleta olimpico tricolore che ora si allena con la nazionale transalpina. Ma alla domanda se la regina dello short track abbia fatto bene ad andare in esilio in Ungheria per prepararsi ai Giochi di Pechino, vista la sua determinazione sul ghiaccio, la risposta è affermativa.

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