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A 1 ora da Nizza, magnifico villaggio italiano tra passeggiate storiche e il sentiero degli ulivi

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Con la sua storia ei suoi sublimi paesaggi, Dolceacqua è uno dei comuni della Riviera Ligure da non perdere. Sarai trasportato dal Medioevo al sentiero che porta ai famosi ulivi transalpini.

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Se il tuo viaggio estivo ti porta a Ventimiglia o San Remo, non esitare a spingerti un po’ oltre nell’entroterra italiano. A meno di un’ora da Nizza, precisamente a 52 minuti di auto, incontrerete il piccolo paese di Dolceacqua.

Questo comune è uno dei gioielli della Val Nervia e uno dei più importanti della regione delle Alpi Liguri. La sua storia fu fortemente segnata a partire dal XII secolo dai conti di Ventimiglia che fondarono il primo nucleo del castello. Poi i Doria al potere di Genova.

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Nel corso degli anni e dello sviluppo della città si è “spaccata” in due. Attorno alla rocca si è sviluppato il quartiere “La Terre” con, in particolare, i vicoli a struttura concentrica e i tanti passaggi inaspettati tra ogni casa. Questi percorsi si intersecano fino ad arrivare alla piazza principale.

A 1 ora da Nizza, magnifico villaggio italiano tra passeggiate storiche e il sentiero degli ulivi
[Illustration /​ © DepositPhotos]

Dall’altra parte del fiume nasceva un nuovo settore come estensione di questo slargo, denominato “Borgo”. Le due parti della città sono collegate tra loro dal Ponte Vecchio, che è stato costruito sui resti di un vecchio ponte che forma un arco in pietra di stile medievale lungo 33 metri.

Per arrivare al castello, dovrai prima arrampicarti. Dopo un’impegnativa passeggiata, ci si imbatte nell’edificio e nelle sue due torri quadrate diroccate, che seppur trasformate più volte, permettono ancora di vedere le antiche strutture militari, i locali di servizio o le prigioni. Si possono ammirare anche le residenze ei luoghi riservati agli spettacoli attraversando il cortile.

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Se questo monumento storico è l’immagine di Dolceacqua, anche altri punti di interesse valgono il viaggio. Innanzitutto la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio e il suo ricco interno barocco. È possibile scoprire un polittico (un dipinto d’altare) di Santa Devota risalente al XVI secolo. Imperdibili anche il campanile e il palazzo…

Tra tradizione e modernità

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[Illustration /​ © DepositPhotos]

Possiamo anche citare il “Visionarium”, un’attrazione in cui vengono proiettati piccoli film, soprattutto documentari naturalistici che mescolano fotografia, musica e poesia.

In “Borgo”, troverete un altro edificio religioso, l’oratorio di San Sebastiano, ed in particolare una pregevole scultura lignea che sarebbe opera del Maragliano. È anche sede della confraternita, che a gennaio organizza una processione in onore del santo.

Altro elemento che ha fatto la fama del paese, l’olivo. L’albero vi regna sovrano, come ovunque in val Nervia, soprattutto grazie ai monaci benedettini. Gli uomini sapevano ignorare i ripidi pendii e i sentieri per piantare i semi e riempire i terrazzamenti.

Apriquale, l’altro gioiello della Val Nervia

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[Illustration /​ © DepositPhotos]

Vicinissimo al paese spicca il vicino Apriquale. Anch’essa merita di essere visitata, colpendo i turisti con la sua bellezza. Vi si intrecciano le case, i vicoli, la chiesa, il castello e il campanile. Un luogo affascinante con i suoi stretti passaggi e le ripide scale tra antiche mura, su cui talvolta sono dipinti degli affreschi. Una località pittoresca che fa il fascino di questa parte d’Italia.

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