Mondiali – Italia, a nome delle ragazze: “Non sono più guardata come una marziana”

Mondiali – Italia, a nome delle ragazze: “Non sono più guardata come una marziana”

Sarebbe quasi una novità. Assente da quasi un decennio dal panorama mondiale, la Nazionale potrà finalmente disputare un Mondiale di calcio. Non quella dei ragazzi, ovviamente, impossibilitati ad esserci in Russia (2018) poi in Qatar (2022). Ma bene quella delle ragazze, visto che le Azzurre, dopo essersi fermate ai quarti di finale agli ultimi Mondiali di Francia (2019), cercheranno di realizzare un così bel percorso in questa edizione co-organizzata da Australia e Nuova Zelanda. Si inizierà lunedì con l’incontro contro l’Argentina, prima di affrontare Svezia e Sudafrica. Con la speranza di essere all’appuntamento della fase finale, suscitando lo stesso entusiasmo di quattro anni fa.

All’epoca, e secondo i dati trasmessi dalla Federcalcio italiana (FIGC), 24,41 milioni di persone avevano seguito davanti alla televisione le avventure dei giocatori di Milena Bertolini. O una media di 4,88 milioni a partita. Dopo la competizione, il 34% degli italiani si è dichiarato interessato al calcio femminile, percentuale che è salita addirittura al 45,1% tra i tifosi del calcio. Per quanto riguarda la stampa, dal 1° giugno al 10 luglio sono stati pubblicati più di 1.000 articoli, a riprova del crescente interesse per il calcio femminile.

Sui social, infine, l’hashtag “‘#RagazzeMondiali”, dedicato alla Nazionale, era andato in trend con ben 150.000 menzioni. “Ora abbiamo 191.982 nuovi follower sulle nostre varie piattaforme (…) I 100 video pubblicati su Youtube hanno raggiunto un totale di 3 milioni di visualizzazioni (…) I nostri giocatori hanno fatto innamorare un intero paese“, si legge nel comunicato dell’epoca. In Italia c’è stato il prima e il dopo Mondial 2019.

I grandi club investono

Rivelazione del torneo in Francia, l’Italia femminile aveva ricevuto addirittura il premio Invictus, assegnato dall’Associazione della stampa estera in Italia. Saluteremmo quindipassi da gigante“fatto a favore della pratica del calcio da parte delle donne della Penisola”.Il calcio è da tempo un mondo tutto maschile in Italia. Le cose sono cambiate e stanno ancora cambiando. È una mentalità difficile da cambiare, ma queste ragazze sono state fantastiche e l’hanno fatto, dichiarò allora coach Milena Bertolini. Dopo questo Mondiale, ci sono tante bambine che vogliono giocare. Era fondamentale. C’è ancora del lavoro da fare, a livello istituzionale, nelle scuole.” Lei non credeva così bene.

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Dopo i Mondiali del 2019, il calcio femminile transalpino ha visto un forte incremento delle proprie concessionarie, passate dalle 24.000 di fine 2016 alle 31.390 del 2019-2020. Solo il Covid-19 ha rallentato questa crescita, stimata in +66,5% tra il 2008 e il 2020. La base, un tempo instabile, è diventata solida, con un aumento del 93% dei licenziatari tra i giovani dai 10 ai 15 anni. “La popolarità del nostro sport continua a cresceredà il benvenuto ad Agata Centasso, giocatrice del Venenia 1985 e grande promotrice del calcio femminile sui social. Il clic è il Mondiale 2019 quando l’Italia arrivò ai quarti. Fu una sorpresa per tutti gli italiani perché era ancora uno sport poco seguito. Anche la copertura mediatica è stata molto buona da parte dei media, come i social network. Questo set ha spinto molte persone ad interessarsi al calcio femminile, soprattutto tra le giovani ragazze che hanno iniziato a sognare di diventare calciatrici. I grandi club hanno iniziato a voler creare sezioni femminili.”

La Juventus ha aperto la palla nel 2017, seguita negli anni successivi dagli altri club di Serie A (Milan, Inter, Roma…). Tra il 2019 e il 2020 le squadre in possesso della licenza UEFA hanno speso poco meno di 10 milioni di euro per svilupparsi, contro gli 1,7 milioni dei due anni precedenti. A giugno 2020, la FIGC ha annunciato che avrebbe conferito lo status di professionista al Campionato di Prima Divisione femminile dalla stagione 2022-2023. Un elemento cruciale per il sequel.

Un piano di sviluppo avviato nel 2015

È stato un passaggio fondamentale per il nostro movimentocontinua il giocatore di 33 anni. Contratti migliori, tutele sociali… Inoltre, ha confermato che siamo in piena attività, e che la volontà della Federazione è quella di recuperare il ritardo accumulato su altri Paesi, anche se ancora consistente..” “Oggi, 8 delle 10 squadre di Serie A provengono direttamente dai club maschiliha recentemente confidato al sito Marta Carissimi, responsabile del settore femminile di Genova Il Bollettino. Il livello è aumentato, la competitività pure. C’è più interesse da parte di sponsor e media“Una fonte della FIGC conferma che l’investimento dei principali club italiani ha permesso di”metti la luce“su questo movimento, e quindi stimolarlo”attenzione sociale, mediatica ed economica“.”È diventato un vero problema“, conclude questa stessa fonte.

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I Mondiali saranno trasmessi dalla Rai, il principale gruppo audiovisivo pubblico italiano. Se i programmi non aiutano, spero che il pubblico sia lì. “Da parte nostra, ovviamente copriremo l’evento“, conferma Francesco Pietrella, giornalista presso La Gazzetta dello Sport, consapevole però che il calciomercato, vero e proprio sport nazionale nella Penisola, rischia di oscurare la concorrenza. Solo un buon corso della Nazionale potrebbe probabilmente cambiare la situazione.

Parallelamente, la Federazione Italiana prosegue il piano di sviluppo avviato nel 2015, che prevede in particolare la creazione di alcuni centri per le giovani ragazze all’interno delle squadre maschili, la possibilità per le società di acquisire la licenza di società dilettantistica e la comparsa delle selezioni femminili U16 e U23, che si aggiungono alle già esistenti U17 e U19. Altro segnale incoraggiante: Maria Sole Ferrieri Caputi è diventata, la scorsa stagione, la prima arbitro donna ad arbitrare una partita dell’élite maschile (Sassuolo-Salernitana). In totale la categoria arbitrale conta poco più di 1.800, record europeo secondo Il Bollettino, che parla anche di 370 allenatrici a livello nazionale, sei delle quali in possesso del diploma Uefa Pro.

Maria Sole Ferrieri Caputi

Credito: Getty Images

Voglio dire che era tempo di vedere un arbitro donna in Serie Adà il benvenuto ad Agata Centasso. Sono stato molto contento, anche se sembra più che normale nel 2023. Quello che è certo è che è stato un nuovo segnale positivo. Ricordo quando ero piccolo e dicevo che giocavo a calcio, la gente mi guardava come un marziano, ma ora non più (ride). È diventata una normalità, ma certe mentalità faticano ancora a cambiare. Alcuni commenti ricevuti sui social mi hanno solo confermato questo… Ma io continuo ad impegnarmi per il nostro movimento, la lotta continua. Emittenti come Sky, Rai o La7 permettono ai tifosi di seguire le partite, spesso in chiaro. I social sono un elemento fondamentale per darci visibilità, soprattutto con il Mondiale che sta per iniziare per l’Italia. Non voglio fare pressione sulla Nazionale, spero solo che vada il più lontano possibile… Per noi sarebbe un nuovo tassello.”

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