La sedia Renzi “squittisce” l’Europa “trema”!

Il referendum di domani in Italia decide il futuro del Paese e il futuro di Renzi da presidente del Consiglio
– Il motto di Renzi “Basta un sì” – Il motto di Baby Grillo “Io dico di no” e “Mandalo a casa”!
– I sondaggi recenti hanno dato un vantaggio di 5-8 punti a no… thriller per il giorno successivo
– “Sudore freddo” in Europa e nei mercati, mentre si esprimono i timori di una nuova fase di instabilità nella terza economia dell’eurozona
Che cosa significa la revisione costituzionale che Renzi ha fatto “prevedere” è una questione personale

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si prepara a vivere domani uno dei momenti più importanti della sua meteorologica carriera politica con il referendum costituzionale, i cui risultati incerti determineranno in parte il suo futuro. Questo perché ha detto che se il “sì” non prevale (cosa che sostiene) non è sicuro che continuerà ad “aiutare” il Paese.

“Io dico di no” – “Un sì ​​è abbastanza”

Ieri sera, le due maggiori forze politiche del Paese, il Partito Democratico di centrosinistra (PD) in Matteo Renzi e il suo Movimento Cinque Stelle (M5S) Baby Grillo Gettando in battaglia le ultime loro forze, organizzarono grandi adunate, la prima a Firenze e la seconda a Torino.

«io dico di no“Αυτό Con questo motto centrale in passerella e nelle magliette, Grillo ha chiamato gli italiani”svegliarsiE votare No al referendum.

«si uno bastaMaxischermi e bandiere intorno a Renzi, che sosteneva che l’Italia aveva una possibilitàcambiare il mondo“La fine dell’ondata di risultati elettorali è legata a”Paura dell’altro e del domani».

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Cosa mostrano gli ultimi sondaggi

Gli ultimi sondaggi, usciti due settimane fa, bloccati nei 15 giorni precedenti il ​​voto, davano un vantaggio di 5-8 sul n.

Renzi ha fatto pressione sui suoi sostenitori perché abbandonassero le esitanti riserve per votare a favore del referendum.

“Sono tanti, dobbiamo andare a trovarli, uno per uno, perché in queste 48 ore si gioca di tutto”, ha sottolineato.

I quattro milioni di italiani che vivono all’estero stanno votando da giovedì sera e, secondo i media italiani, l’affluenza è stata alta tra gli espatriati che hanno maggiori probabilità di dire di sì.

interferenza “eccessiva”

“Se perdo il referendum costituzionale lascerò la politica”, ha detto Renzi, 41 anni, salito al potere nel febbraio 2014 con la voglia di cambiare tutto in Italia. Ha continuato spiegando che è stato un errore personalizzare eccessivamente questo voto.

La riforma prevede una drastica riduzione dei poteri del Senato, che non voterà più la fiducia al governo né ratificherà la maggior parte delle leggi.

Da allora ha cercato di convincere le persone a riformare il suo “che dovrebbe semplificare la vita politica in un paese che ha visto 60 movimenti di marcia dal 1948, attraverso interviste, raduni o interventi sui social media.

Ma la stragrande maggioranza dei politici, dall’estrema sinistra all’estrema destra, passando per i populisti del Movimento 5 Stelle o Lega al nord, Forza Italia di Silvio Belusconi e anche i “ribelli” del PD, chiedono che i cittadini votino . numero.

Oltre alla comune volontà di mandare a casa Renzi “Casa”, ritengono che questa riforma, unita a una legge elettorale che prevede un forte seggio di primo partito, crei una fortissima concentrazione di potere in un Paese. Il fascismo ha lasciato il segno.

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“Vai a votare perché Renzi non sia più il tuo capo e presidente d’Italia”, ha detto ieri sera Berlusconi, ma ha negoziato la riforma con Renzi.

Europa “squittio”

L’incertezza sull’esito di questo voto sta comunque facendo sudare freddo in Europa e nei mercati, con timori di una nuova fase di instabilità nella terza economia dell’eurozona.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker hanno invitato pubblicamente gli italiani a votare sì.

I partiti M5S e Lega del Nord, sostenuti dalla Brexit e dall’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, sperano di essere i prossimi a beneficiare di questa ondata populista.

Il M5S chiede elezioni anticipate se non si vince, ma il presidente Sergio Mattarella non scioglierà il Parlamento finché non sarà riformata la legge sull’elezione dei deputati.

Anche se le dimissioni di Renzi in caso di fallimento appaiono inevitabili, nulla gli impedisce di tornare alla presidenza con il compito di riformare la legislazione elettorale in vista delle elezioni anticipate. In questo caso, dovrebbe ritirarsi dal suo impegno a non guidare un governo così “tecnocratico”.

Fonte: ΑΠΕ – ΜΠΕ
Foto: Reuters

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