La rete globale IPI ha pubblicato un nuovo toolkit di risorse”Fondamenti della libertà di stampa in AfricaIl Toolkit è una raccolta dei principali quadri internazionali, regionali e subregionali per la protezione della libertà dei media, il diritto di accesso alle informazioni e la sicurezza dei giornalisti in Africa.

Questo kit di strumenti integra il monitoraggio e la difesa della libertà di stampa dell’IPI in Africa. È progettato per essere utilizzato come strumento per gruppi di difesa locali e internazionali e altre parti interessate che lavorano per sostenere e migliorare l’ambiente per la libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti.

La Carta africana dei diritti umani e dei popoli è la pietra angolare del sistema dei diritti umani in Africa. L’articolo 9 della Carta prevede il diritto alla libertà di informazione. Anche la Commissione Africana dei Diritti dell’Uomo e dei Popoli trae origine dalla Carta Africana. Esistono ulteriori meccanismi speciali come l’Ufficio del Relatore Speciale sulla libertà di espressione e l’accesso alle informazioni per monitorare e intervenire nei casi di violazioni del diritto alla libertà di espressione e di accesso alle informazioni.

Questo toolkit identifica altri quadri internazionali e regionali a cui i gruppi di difesa e altre parti interessate possono attingere per migliorare l’ambiente mediatico, chiedere responsabilità e ridurre l’impunità per gli attacchi al giornalismo.

Tra le altre fonti, il documento evidenzia le decisioni critiche della Commissione africana, della Corte africana e dei tribunali subregionali che chiariscono ulteriormente le responsabilità e gli obblighi dello Stato nei confronti della libertà dei media. Queste includono decisioni sulla responsabilità degli Stati di indagare sui crimini contro i giornalisti; reato di diffamazione; cura dei contenuti; il diritto del pubblico all’informazione; e restrizioni alla libertà di espressione.


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Questo rapporto è stato prodotto come parte del Programma Africa dell’International Press Institute, che è sostenuto dall’Ufficio per i diritti umani, le libertà e l’inclusione del governo canadese (OHRFI).