Il libro / Prendere sul serio la commedia: una recensione

Riepilogo: La commedia cinematografica non ha solo lo scopo di far ridere la gente, ma è anche un modo sottile per esprimere pensieri dirompenti. Perché la censura spesso riduce la diffidenza nei confronti della commedia, che può attaccare il tabù in modo più efficace. Richiede una combinazione meravigliosa: essere abbastanza traumatici da suscitare risate e pensiero critico, ma non troppo, per non suscitare rifiuto o censura. Tutto ciò impone una necessità economica: i produttori hanno sempre voluto evitare che i film trasmettessero un “messaggio” troppo chiaro, per non rischiare il risentimento. La commedia è prontamente accettata perché sembra in linea con la nostra idea di cinema: puro intrattenimento. Ironia della sorte, scivolare nei pensieri critici è più facile. Ma questo vantaggio ha un prezzo molto alto: le commedie raramente acquisiscono legittimità culturale, e nella gerarchia cinematografica è limitata ai generi “seri”. Basti notare che ci sono pochissime commedie nei tavoli dei grandi premi. Qui si tratta di identificare alcune delle linee principali in una cinquantina di titoli che cadono, per lo più, tra il 1920 e il 1980, la data in cui il cinema è diventato meno soggetto alla censura e quando la commedia ha smesso di apparire. Riparo.

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Prendi molto sul serio la commedia

La commedia diffonde la gola tanto quanto fa tremare i denti. Se la questione della certezza è una risata continua, Yannick Morin, dottore in studi cinematografici e autore di già un certo numero di brillanti studi (François Truffaut, L’arte della narrazione ; Se il flashback ; Riprese di fotografia creativa ; Il colore al cinema) Chiede sulla possibile estensione di questo importante strumento. Poi emergono due tipi di commedie: “commedie standard”, che mirano a punire ridendo di qualsiasi comportamento socialmente marginale, e “commedie aggressive”, che sollevano la questione “in modo un po ‘esplicito”, lavoro sociale. Questo è chiaramente l’ultimo di interesse per l’autore. La fattibilità teorica e pratica di questa categoria cinematografica è qui chiaramente dimostrata attraverso il gran numero di esempi considerati. Al di là del semplice numero, è la selettività del gruppo che colpisce. Nel corso di decenni (dal muto al contemporaneo) e della cinematografia (Francia, Italia, Gran Bretagna, America, Spagna, Cecoslovacchia, Polonia …), Maureen ha scelto di esprimere il suo pensiero su temi importanti. Così il sesso, la politica, la legge, la morale, la religione, i militari o persino il consumo vengono discussi attraverso un’attenta analisi di particolari film. Apprezziamo ancora una volta il sincretismo dell’autore per tornare alle origini (Ninochka ; Romanzo imbroglione ; Divorzio italiano ; miscuglio. ; Dottor Stranamore ; Vita di Brian…) Sentiti libero di rivolgerti ad alcuni prodotti un po ‘dimenticati (eccellente boia Per lo spagnolo Luis Perlanga, La Mazurca de Baron Da Pupi Avati) o per disturbare categorie specifiche (vedi sottocapitolo istruzioni sulla ricezione Soldati di astronavi).

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Se ci si può rammaricare che le analisi proposte da Maureen spesso dimentichino questioni di messa in scena i cui processi sono direttamente coinvolti nelle primavere comiche dei film, il lavoro rimane notevole per il suo approccio storico. Perché se le storie cinematografiche sono l’obiettivo principale dell’opera, allora l’autore è interessato a spiegare la loro relazione con la struttura di censura che le inquadra. In effetti, il capitolo finale dedicato al cinema contemporaneo ci consente di considerare estensioni della commedia offensiva (umorismo nero, scelta di temi che sconvolgono il consenso e femminismo).

Infine, è necessario sottolineare il rigore scientifico dello studio i cui numerosi riferimenti testimoniano, purtroppo non raccolti in una bibliografia indicativa, l’innegabile maestria dell’autore che è riuscito ad aderire ai metodi tradizionali di questo genere pur rinnovandone alcuni. Questioni fondamentali.

  • Prendi la commedia sul serio
  • Autore: Yannick Morin
  • Versioni: CNRS
  • Data di rilascio: 26 novembre 2020
  • Lingue: solo francese
  • Formato: 232 pagine
  • Prezzo: 24 € (stampa) € 16,99 (digitale)

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