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Rivivi le esperienze dell’Irlanda contro l’Italia

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L’Irlanda, che ha scelto di far riposare diversi dirigenti, era stata a lungo timorosa contro l’Italia, ma ha finito per vincere (34-20) a Roma, durante la terza giornata del torneo.

È stato difficile trovarlo, ma è stato un vero colpo di stato quello che l’Irlanda ha gestito! Vincendo (34-20) dopo una partita serrata, scandita da una serie di mete (7 in tutto), i XV di Clover hanno conquistato, sabato 25 febbraio, contro l’Italia, la terza vittoria del torneo, e quindi l’imbattibilità. Tutto questo lasciando riposare alcuni dirigenti (Sexton era in tribuna, Murray è entrato solo verso la fine della partita). Più che mai, i giocatori di Andy Farrell si stanno dirigendo verso un potenziale campionato importante e, a pochi mesi dalla Coppa del Mondo, stanno sollevando un po’ di più il morale a ogni uscita.

Secondo minuto: partenza lanciata per l’Irlanda

Contro l’Italia, il terzo XV del torneo di Clover ha segnato la sua prima meta nei primi dieci minuti (3H min contro il Galles, 9H minuto contro la Francia). Servito dalla malizia e da un tocco di ingenuità della difesa italiana, Bundee Aki ha radunato due difensori sul lato di chiusura e ha allungato le braccia per spostare l’ala James Lowe lungo la linea laterale. Quest’ultimo ha revisionato perfettamente l’ultimo difensore per fornire il banco di prova per un altro James, Ryan.

Settimo minuto: Kanyon e Varney confermano l’occupazione italiana

Immediata la reazione dei colleghi di Ange Capuozzo. Invece, hanno confiscato la palla prima che potessero individuare l’errore grazie alla forza e al dinamismo del terzo centrocampo Lorenzo Cannon. Arrivato a creare un eccesso nelle retrovie, viene servito perfettamente da Paolo Garbisi con un passaggio in salto, che si insinua in difesa prima di essere bloccato a 5 metri dalla linea di porta. La sua metà sinistra Stephen Varney ha colto l’occasione per raccogliere la palla e tuffarsi per segnare. I test sui mutanti hanno permesso alla sua gente di trarne beneficio.

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13° minuto: Hugo Keenan gioca sul filo del rasoio

Non c’è tempo per respirare, procedure e test si susseguono a ritmi folli. Negati i palloni (60% di possesso italiano in un quarto d’ora di gioco), l’Irlanda ha mostrato pragmatismo. Usciti con un tocco controllato, gli attaccanti hanno simulato la palla, l’hanno portata e hanno mandato la palla sulla fascia. Grazie a un impressionante stint sulle orme di McHansen, Bundy Ake – ancora una volta – ha sfondato la difesa e ha ritrovato le spalle Hugo Keenan. Come funambolo, resiste a due tentativi per segnare la seconda meta dell’Irlanda sotto i pali.

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Al 20′: contropiede micidiale e aki bindi nel finale

Dopo il mancato possesso palla, i compagni di squadra di Jonathan Sexton – lasciato a riposo per questa partita – sono stati fin troppo felici di punire il minimo errore italiano. Il fiuto di James Lowe ha permesso loro di intercettare un passaggio telefonato del numero 10 italiano. Dopo alcune giocate, la palla è tornata sulla fascia di Lowe che ha trovato all’interno il disponibilissimo Bondi Ake. Quindi porti l’Irlanda in mare aperto (+9).

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Trentacinquesimo minuto: velocità micidiale nei pilastri

Gli attaccanti irlandesi hanno poi preso lentamente il comando sui loro omologhi, soprattutto sulle linee, permettendo alla cerniera di tirare fuori le palle sempre più velocemente. Da cosa difendersi. Dopo un secondo rigore e i difensori concentrati più in basso sul palo, Casey ha deviato la palla verso l’ala e Hansen doveva solo finire la partita.

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41′ minuto: Pierre Bruno interrompe lo slancio irlandese

L’onda verde non si ferma. A meno di due minuti dalla fine, McHansen sfiora la doppietta, ma si lascia sfuggire il pallone, ostacolato da una bella rimonta italiana. Nell’ultima azione prima dell’intervallo, Pierre Bruno ha avuto la buona idea di arrivare al punto di tagliare le linee di passaggio irlandesi… rubando anche la palla e facendola attraversare alla cieca da Bondy Ake e scattando in porta. L’Italia è tornata a 7 lunghezze prima del secondo quarto.

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71′: doppietta di Hansen e quindicesimo successo per Barsim

L’esperto numero 9 del veterano irlandese Conor Murray è appena tornato, seppellendo le ultime speranze degli italiani. Dopo una lunga striscia con i suoi attaccanti, grazie al XV di Clover che spazzava l’ampiezza del campo, sfiorando metro dopo metro, riuscì finalmente a raggiungere un buco, passando anche le braccia per trasferire il pallone a Mack Hansen, che dovette solo concludere!

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