Recensione del flusso dei fan (PS4) | spingere la scatola

Recensione del flusso dei fan (PS4) |  spingere la scatola

A metà degli anni ’80, il veterano dei videogiochi Yu Suzuki va in vacanza in giro per l’Europa, alla ricerca di sfondi esotici per distruggere eleganti sale giochi. Fuori da. Dopo quasi tre decenni, le serie “Distinctive Blue Sky” e “Sparkling Ocean” sono diventate un sottogenere di razze. molto simile cancellareC’è un gruppo completamente nuovo di sviluppatori indipendenti là fuori, e sono tutti motivati ​​a creare nuovi titoli ispirati alla loro giovinezza.

corrente della ventolaSviluppato da un unico autore brasiliano, OutRun è in tutto tranne che nel nome. La modalità principale, Grand Tour, ti vede scivolare ad angolo retto attraverso una piramide di fondali lussureggianti, dalle tentacolari colline color smeraldo ai parchi nazionali dorati. Lungo la strada, incontrerai eccentrici rivali – uno di loro è un giocatore morto per Bob Ross – mentre sfrecci nel traffico e ti precipiti verso la prossima destinazione. Non c’è trasmissione qui, solo un sistema di scorrimento che vede la tua velocità massima aumentare in modo significativo quando ti avvicini a toccare la ruota posteriore di un altro pilota.

Ci sono alcune auto diverse da guidare, ognuna con parametri diversi da padroneggiare, e puoi usarle nella modalità Gran Premio che si concentra su più percorsi, che riassegna le posizioni del gioco principale e le trasforma in cerchi. Una bella ruga qui è che puoi scegliere tra auto normali o un sistema di aggiornamento, in cui guadagni denaro in base alla tua posizione in ogni gara, che puoi quindi utilizzare per personalizzare i parametri della tua auto come preferisci. Il multiplayer a schermo diviso, così come alcune altre modalità novità, come la modalità Battle Royale ispirata all’eliminazione, completano l’ampio elenco di opzioni.

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Il gameplay sembra fantastico, con quelle derive di 90 gradi sopra menzionate che richiedono di ballare meticolosamente le levette analogiche, e c’è un ritmo fulmineo del movimento che induce l’estasi. Il design di base del percorso non è stato particolarmente ispirato – puoi planare o andare dritto, con poca differenza nel mezzo – ma le tracce qui non dovrebbero competere con il Nürburgring: è pura nostalgia, con melodie sfavillanti e raster opzionale. È un’ode sconcertante all’era senza tempo dei piloti arcade e pensiamo che anche lo stesso Yu Suzuki sarebbe orgoglioso di apporre il suo nome su di essa.

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