Perché il Futura BTP è un flop (e perché lo sarà anche il nuovo BTP in dollari)

Perché il Futura BTP è un flop (e perché lo sarà anche il nuovo BTP in dollari)

I fatti parlano da soli, ma a volte quei fatti sono nascosti sotto il tappeto della finzione. E li vedi – o li intravedi di sfuggita – solo quando il gonfiore diventa tale da non poter più essere nascosto. A questo punto, devi decidere: o continuare l’accumulo, di volta in volta inventando scuse sempre meno credibili fino all’esaurimento della fantasia, in una sorta di schema ponzi della decenza, oppure affrontare la realtà e finalmente ripulire.

Bene, il secondo collocamento di BTP Futura, conclusosi ieri, rientra a pieno titolo nel caso studio in questione: è una cartina di tornasole, un reattivo, di fronte al quale ci sono solo due possibili modi di gestire l’esistente: dire la verità o mentire sulla natura rivelatrice del colore che questo processo di divulgazione ci sta mostrando.

E, paradossalmente, il fatto che questa collocazione – riaperta frettolosamente e sponsorizzata con entusiasmo generale degno di una causa migliore – si concretizzasse in fallimento non solo il 5,71 miliardi di euro di depositi contro 6.13 della prima emissione dello scorso luglio, nonostante una maggiore “generosità” data dalla scadenza di 8 anni rispetto ai 10 della precedente, ma la decisione accessoria che il Tesoro italiano ha preso il terzo giorno di asta , all’inizio delle figure per mostrare i profili reali del puzzle: annunciare un’emissione di BTP in dollari. In altre parole, per coprire una realtà scomoda – peraltro ancora in corso, visto l’ultimo termine fissato alle 13 del giorno successivo (ieri, ndr) – con un’altra notizia. Il che, se possibile, drammatizza e peggiora il quadro generale.

Anche in questo caso si tratta infatti di una seconda emissione, dopo quella del 2019, a sua volta avvenuta circa dieci anni dopo l’ultimo titolo italiano denominato in valuta statunitense. Il Tesoro è pronto: call globale affidata a Barclays Bank PLC, BofA Securities Europe SA e Goldman Sachs Bank Europe SE, seguita dalla possibilità di call bilaterali con gli investitori.

Per quanto ne sappiamo, la nuova emissione di titoli di Stato in biglietti verdi scadrà a febbraio 2026, con una eventuale tranche aggiuntiva in scadenza a novembre 2050 e il mercato di riferimento sarà composto da controparti qualificate, professionali o anche retail.

Sfruttamento dell’onda lunga? No, secondo me fatale raschiatura a botte. E non tanto per il rischio di cambio insito in transazioni simili, in quanto un dollaro più debole potrebbe influenzare seriamente i rendimenti effettivi dello strumento. Quanto per il tempismo.


Ghisa: Deutsche Bank

Questo grafico ci mostra per primo, che schematizza nello studio pubblicato lo scorso fine settimana da Deutsche Bank il premio al rischio implicito sempre legato alla semplice presenza sulla scena politica di Donald Trump, un ulteriore e potenziale indebolimento del dollaro. del 10% legato alla rimozione dell’ultimo bastione della volatilità – rintracciabile anche per delega del Global Political Uncertainty Index – per esempio la concessione della vittoria a Joe Biden da parte dell’ex presidente. Oppure la fine di ogni residua speculazione sulla legalità del voto, magari dalla conferma del risultato dopo un riconteggio manuale in chiave statale.

Ma questo non basta. Ora guarda queste tre immagini:

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Ghisa: Deutsche Bank

Ghisa: Deutsche Bank

Ghisa: Deutsche Bank

Questi attestano il grado di rischio insito nel momento storico e proprio nello scommettere sul dollaro. Dopo il risultato del voto, Deutsche Bank ha chiuso i pantaloncini sul biglietto verdeconsiderando che ora manca un profilo operativo. Detto e fatto, il dollaro si è indebolito. Così, con un gesto tutt’altro che consueto, si è scusato pubblicamente con gli investitori, ha ammesso l’errore di valutazione e ha riaperto gli short: detto infatti, il dollaro si è apprezzato. E stiamo parlando di una banca che, al netto dei problemi con la giustizia statunitense e delle draconiane esigenze di assistenza domiciliare, ha pagato in contanti tutte le multe miliardarie che ha ricevuto negli anni, grazie a profitti stellari. dal suo trading desk statunitense. Non l’ultimo della linea, insomma.

E in un momento simile, avendo riconosciuto il sostanziale fallimento del secondo collocamento di BTP Futura nonostante le perfette condizioni garantite dalla BCE in termini di spread e attrattività della vostra carta sovrana, il Tesoro non trova di meglio che inventare un’emissione in dollari?

Questo è il motivo per cui parlo del letale raschiare della canna. Altrimenti, le alternative sono negligenza o autolesionismo. Certo, intraprendere un’operazione simile – peraltro integrando i clienti al dettaglio nel pubblico di riferimento – non rappresenta un cambiamento in una posizione di forza. Piuttosto. E il problema, temo, è più grave di quanto sembri. Perché il sostanzioso flop di BTP Futura – avvenuto inevitabilmente al quarto giorno di collocamento, quando il Tesoro dichiarò segretamente che era certo di chiudere i giochi entro la sera del secondo – non si è concretizzato a causa di l’arrivo sulla scena di alternative di investimento legate alle novità sui vaccini di Pfizer. Perché il semplice fatto che la propensione al rischio che questo avrebbe dovuto dare al mercato si è sgonfiata come un’esplosione in tempi record, vale a dire ai mercati che hanno appena chiuso il giorno dell’annuncio.

Quando JP Morgan è uscito con un rapporto in cui sono state evidenziate e stroncate una serie di critiche logistiche, capaci di schiacciare anche le prospettive più forti (PUBBLICARE QUI JPM_VACCINE GRAPHIC).

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Polizia: JP Morgan

Molto più forti di quelli proposti da una società il cui amministratore delegato ha accidentalmente deciso di vendere il 62% dell’intero titolo in agosto il 12 novembre, come testimoniano i documenti del Sec. Per saperne di più, le operazioni di copertura frontale della BCE sul nostro debito sono state evidenti negli ultimi giorni, basta notare l’andamento degli spread decennali. E, in generale, il quadro previsionale in cui è stato inserito il secondo posizionamento di BTP Futura è stato quasi idilliaco, basti pensare al trend che ha visto la Biennale greca diventare addirittura negativa sul rendimento il 12 novembre.

Tutto questo, mentre la stessa BCE ha messo tutti sul “chi parla” della profondità e della velocità del peggioramento della situazione macroeconomica nella zona euro. Insomma, in uno scenario simile, il posizionamento doveva essere chiuso anche il primo giorno. Avevamo bisogno di un effetto di vendita da Harrods, invece siamo finiti come un outlet che riusciva a malapena a sbarazzarsi delle sue scorte di vecchi pigiami. Insomma, il salario minimo.

Allora perché se non è stato l’effetto Pfizer a boicottare i piani del Tesoro? Perché la gente ha capito che questa posizione, anche strombazzata, non era altro che la punta di lancia, il volto presentabile di un colossale gioco itinerante messo in piedi dal governo per poter coprire la promessa fatta il più rapidamente possibile e con capillarità chirurgica. in tutte e tre le versioni del DL Ristori, dato che è già stato bruciato l’anticipo dei fondi Sure che ci è stato cortesemente concesso in deroga al calendario ufficiale da Ursula Von De Leyen. Operativo o coperto. Non sorprende che sia già necessario un altro gap di bilancio da 15 a 20 miliardi. E, forse, un DL Ristori4.

Insomma, la percezione sottopelle è sempre più quella di Intervento statale a sostegno delle categorie colpite dalla seconda ondata che veniva finanziato dal denaro degli stessi, dalla loro partecipazione ad investimenti che diventano parossistici nella loro ciclicità. L’effetto tipografico Lo Turco de La banda degli onesti, per capirci.

E questo vale per tutti, maggioranza e opposizione. Basti, infatti, ricordare l’approccio monotematico del leader di centrodestra in pectore a ciascuna delle criticità del finanziamento delle casse statali: problema, problema, problema. Con quali risultati, grazie, quelli di BTP Futura? O forse continuando a nascondere la verità sottostante ai contribuenti / sottoscrittori? Senza la BCE e il suo attuale impegno di acquisto in deroga al criterio fondamentale del capitale, infatti i nostri dieci anni non porterebbero allo 0,6% e le aste di investimento BTP non sarebbero piene e destinate a battere un rendimento record a il calo a settimana.

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Lo sanno tutti adesso. Un paese in cui i funzionari sanitari calabresi credono che maschere inutili, i piani anti-Covid siano misteri della fede senza un manager / referente o dove agenti di polizia con amuleti anti-virus vengono alla Camera per sentirlo non è credibile che emetta un debito a 10 anni allo 0,6%. Se non altro perché gli Stati Uniti di uguale lunghezza viaggiano già oggi intorno all’1%: e gente così, lo straniero friggerebbe hamburger in un fast food. La dinamica in atto tra Palazzo Chigi, Tesoro ed Eurotower è ciò che il gergo finanziario definisce come finanziamento backdoor, finanziamento backdoor. La logica è solo un po ‘più sofisticata ed elegante che accumulare sporcizia sotto il tappeto, in effetti.

La BCE finanzia direttamente il nostro deficit tramite Pepp, oltre allo spagnolo. Ma non durerà per sempre. O, almeno, certamente non su questa scala. I paesi del Nord lo hanno ripetutamente sottolineato, mostrando anche poco apprezzamento per il comportamento di Pedro Sanchez. Vale a dire respingere ogni tipo di vincolo europeo estraneo alla logica del fondo non rimborsabile, rafforzando proprio lo scudo anti-propagazione garantito a titolo gratuito da Christine Lagarde.

In questi giorni la proposta-provocazione di Deutsche Bank fa parlare molto di una possibile tassa sul lavoro intelligente, un contributo del 5% che chi “fortunato” a poter lavorare da casa offrirebbe di finanziare alle autorità fiscali. politiche di sostegno nei confronti dei lavoratori lasciati indietro – per così dire – a causa della pandemia e dei blocchi. Scandalo generale, scherno pubblico contro la banca tedesca. Scusate, che differenza c’è rispetto a una campagna permanente di emissione di un debito solvibile solo grazie alla garanzia implicita della BCE, finalizzata a sua volta al pagamento di politiche sociali più o meno urgenti nei confronti dei cittadini e spesso con conseguenti aberrazioni come il bonus vacanza o scooter?

Uno solo: la proposta di Deutsche Bank, almeno, è chiarissima. Onestà. Semplice, ma paradossale. E il risultato del secondo piazzamento di BTP Futura è lì a confermarlo. Qualche parte del governo temeva e temeva l’implicito stigma che incombe sull’attivazione solitaria di Mes? Il vero stigma è questo. Quanti tappeti possono essere usati per nasconderlo.

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