La forma dei colori. Prima grande retrospettiva di Paolo Manazza

La forma dei colori.  Prima grande retrospettiva di Paolo Manazza

Scritto da Marco Luti

Fino a lunedì 17 luglio 2023, la casa d’aste e galleria d’arte parigina ARP – Art Research Paris presenta La forme des couleurs, una retrospettiva del pittore italiano Paolo Manatza (Milano, 1959), presentata da Marco Meniguzzo e Robert Phillips.

La mostra, curata dai critici d’arte Marco Mignoguzzo e Robert Phillips, si svolgerà nell’edificio della galleria, rue Faubourg Saint-Honoré a Parigi. Riunisce trenta opere prodotte dall’artista milanese dal 2004 a oggi, con testi di Mimmo Di Marzio, Alan Jones, Matilda Nuzzo, Stefania Salvatore e Danilo Taino.

La forma dei colori copre quasi due decenni di produzione, con un restauro integrale della sinfonia cromatica pittorica di Manazza, capace di toccare le corde dello spettatore su diversi livelli: musicale, concettuale, estetico, storico, tattile.

Le opere presentate emergono, dai titoli, un’intensa protagonista cromatica: oltre a La Forme des couleurs (2004), che dà il titolo alla retrospettiva, ci sono opere di qualche anno fa, come Untitled Brown (2004) e Pink Clouds (2008), accanto a lavori più recenti come Red Explosion (2020), Yellow Pink (2022), Untitled Magenta (2023), Untitled Green (2023), Untitled Red (2023), Untitled Blue (2023), e un mosaico di colori intitolato Palettes! Più di cento colori (2020). Tutte le combinazioni tonali di Manazza sprigionano tensione, una catarsi magnetica capace di commuovere e coinvolgere lo spettatore. Una sinergia ben calibrata, intrisa di molteplici sensazioni ed emozioni, perfettamente catturata dal giornalista Danilo Taino, che descrive la sua visita al laboratorio Manazza di Milano: ““Ero in visita da un amico in un giorno di pioggia. Non sono entrato in studio con l’intenzione di acquistare. Non ho potuto farne a meno, davanti al quadro che ora è sulla parete di casa mia. Niente di strano: è successo a molti. E altri, davanti a un quadro di Paolo, proveranno le mie stesse sensazioni, in Italia come a Parigi.

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The Shape of Colours rappresenta anche un atto d’amore per la Francia e per Parigi, capitale storica dell’arte mondiale. La galleria parigina è anche un sentito omaggio alla tradizione artistica francese. Tra le opere presentate ad ARP troviamo: Studio su Pierre Bonnard (2009), Omaggio a Monet (2011) ed ecco il primo Cittadino-Consumatore. A sinistra, Soul Reborn (2023), reinterpretazione del celebre Le déjeuner sur l’herbe di Edouard Manet.

“Parigi è il luogo perfetto per un quadro di Paolo Manazza”, spiega in catalogo il critico d’arte Marco Meneguzzo, “me ne sono accorto entrando nel suo studio, e ho visto un’opera verticale grande, astratta, cromaticamente solare, con ‘piatti’ ma pur sempre strati di materia, sempre con il ricordo della pennellata che addensa il colore uscendo dal contatto con la superficie.Un quadro insieme gioioso e nostalgico, come ad esempio i dipinti di Pierre Bonnard e, soprattutto, di Nicolas de Stael .”

Pittore, giornalista, scrittore, imprenditore culturale: difficile descrivere e circoscrivere Paulo Manazza. Trentenne giornalista di economia dell’arte, collaboratore del più importante quotidiano italiano, Il Corriere della Sera, e fondatore della rivista d’arte ArtsLife.com, la sua vita lo ha sempre “riportato all’arte”. Come ha già notato il critico Alan Jones. Dopo un lungo periodo di pittura silenziosa, espone molte volte, sia in Italia che all’estero. Paolo Manazza fa parte di quella generazione di artisti che ancora oggi cercano di esplorare le infinite possibilità della pittura, interrogandosi sul significato e sul potere del colore in relazione al concetto di forma. Dopo aver studiato a fondo la pittura vintage e le tematiche informali delle scuole newyorkesi ed europee degli anni Cinquanta, sperimenta ora le sovrapposizioni cromatiche in una nuova pittura informale che unisce la forza del gesto e le vibrazioni cromatiche.

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La mostra è accompagnata da un catalogo edito da ARP, con testi di Memo Di Marzio, Alan Jones, Matilda Nuzzo, Stefania Salvatore e Danilo Taino.

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