Italia: il tribunale amministrativo italiano si è pronunciato a favore di Vivendi

Italian Justice ha stimato che il colosso mediatico francese Vivendi non dovrebbe ridurre la sua partecipazione in Telecom Italia o Mediaset.

Il Gruppo Bolloré è il maggiore azionista del Gruppo Vivendi.

Il Gruppo Bolloré è il maggiore azionista del Gruppo Vivendi.

Francia Agenzia di stampa

Mercoledì un tribunale amministrativo della regione di Roma si è pronunciato a favore del gigante francese dei media Vivendi. Ha annullato una decisione dell’Autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni italiana nell’aprile 2017 che le imponeva di ridurre la propria partecipazione in Telecom Italia, o Mediaset.

I giudici italiani hanno accolto il ricorso di Vivendi contro l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), a seguito di una decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) all’inizio di settembre, secondo una sentenza preparata dalla stampa italiana. Un tribunale lussemburghese si è quindi pronunciato contro la legge dell’Unione europea che vieta alla legge italiana per il gruppo francese di possedere il 28,8% del gruppo televisivo italiano Mediaset controllato dalla famiglia Berlusconi.

Un portavoce per “la sentenza ripristina lo stato di diritto in un processo spesso caratterizzato da un’aperta e ingiustificata ostilità agli investimenti nell’economia italiana da parte di importanti attori europei come Vivendi”. Parola del gruppo francese, è il secondo collaboratore di Mediaset. “Ora è stato confermato che l’acquisizione di quote di Mediaset da parte di Vivendi non violava le leggi italiane sui media; che anche le restrizioni su Vivendi erano illegali”, prosegue il gruppo, che successivamente riguadagnerà tutti i diritti di voto in Mediaset.

Una disputa su un accordo

I due gruppi sono in contrasto dal 2016 e Vivendi (di cui Bolloré è il maggior azionista), per revocare un accordo che prevedeva l’acquisizione del pacchetto pay tv Mediaset Premium. Vivendi, che possiede in particolare Canal +, ha intrapreso un raid per acquisire il 28,8% di Mediaset, che la famiglia Berlusconi considera “ostile”.

Il processo ha anche affrontato una legge italiana sul pluralismo dei media – ora considerata in violazione del diritto dell’Unione europea – che ha costretto Vivendi a “congelare” la sua partecipazione. Vivendi è anche azionista di Telecom Italia con il 24% del capitale sociale, e questa doppia partecipazione a questi livelli è stata considerata contraria alla legge italiana.

(ATS / NXP)

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