otto persone arrestate in Belgio, Italia e Lussemburgo


Otto persone sono state arrestate e portate davanti al giudice istruttore belga

Giornalisti / QUINET

Circa 80 investigatori della Polizia giudiziaria federale (PJF) di Bruxelles, accompagnati da 26 ispettori sociali, hanno effettuato martedì una trentina di perquisizioni simultanee in Belgio, Italia e Lussemburgo, nell’ambito di un’indagine su una vasta frode di dumping sociale.

Otto persone sono state arrestate e deferite al giudice istruttore belga incaricato del caso, e una persona è stata posta sotto mandato d’arresto europeo in Italia. Sono stati sequestrati circa 32 veicoli di lusso e una somma di circa 300.000 euro in contanti.

“Questo file è stato avviato a seguito di osservazioni fatte su un sito dal Controllo delle leggi sociali (CLS). Responsabile dell’inchiesta, il revisore dei conti del lavoro di Bruxelles, procura specializzata in diritto sociale, ha deciso di mettere sotto inchiesta il caso”, ha detto quest’ultimo, in un comunicato stampa martedì sera. “Sotto la direzione del gip, le indagini sono proseguite e sono sfociate nell’operazione del 19 ottobre”.

Una rete di società belghe e straniere, e i loro dirigenti, sono sospettati di portare lavoratori rumeni in Belgio attraverso società stabilite in vari paesi europei, senza rispettare le norme europee e nazionali sul distacco e l’assoggettamento dei lavoratori, la sicurezza sociale e le condizioni di lavoro, compresa la retribuzione.

Nell’ambito delle perquisizioni effettuate martedì, il PJF di Bruxelles ha ricevuto il sostegno di Europol e della polizia italiana e lussemburghese.

Oltre a veicoli di lusso e denaro contante, sono stati sequestrati anche beni immobili, oltre a molti altri oggetti di valore.

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“Questo fascicolo riflette la priorità che il pubblico ministero attribuisce alla lotta contro le frodi sociali gravi e organizzate in generale e alla lotta contro il dumping sociale in particolare”, ha commentato il revisore dei conti.

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