Grazie all’aggiornamento la missione di Euclid è stata salvata!

Grazie all’aggiornamento la missione di Euclid è stata salvata!

Il telescopio europeo Euclid, lanciato in pompa magna il 1° luglio per cercare la materia oscura, ha subito il suo primo fallimento. Non al decollo, ma in orbita dal 25 agosto, quando l’ESA ha rilevato un grave malfunzionamento durante i test della fase di calibrazione.

Durante questa fase si è verificato un guasto specifico nel sistema di segnalazione. Secondo l’Agenzia spaziale europea, il sistema di guida a bordo della navicella spaziale ha scambiato il rumore cosmico per stelle di piccola massa nelle regioni oscure del cielo. Risultato: ho ordinato al telescopio di riorientarsi mentre scattavo l’immagine. L’immagine sotto mostra le conseguenze di questo reindirizzamento con le tracce stellari.

Immagine tipica in cui Euclid non riesce a calibrarsi mentre osserva un campo stellare © ESA

La missione di Euclide fu ritardata di alcuni mesi

Più di un mese dopo, il problema sembra essere stato risolto e, come qualsiasi smartphone o computer, gli ingegneri dell’ESA sono stati in grado di correggere questo problema tramite un aggiornamento del software, migliorando il modo in cui gli algoritmi filtrano il rumore cosmico. Secondo la rivista naturaL’Agenzia spaziale europea ha testato il sistema e il 5 ottobre ha annunciato che funzionava come previsto.

Tuttavia, Giuseppe Racca, responsabile del progetto Euclid, spiega che il sistema di registrazione aggiornato funzionerà un po’ più lentamente del previsto. Di conseguenza, la missione principale, che dovrebbe durare sei anni, potrebbe richiedere alcuni mesi aggiuntivi. La cosa più importante è che gli obiettivi scientifici rimangano quelli che sono e che la missione di Euclid venga portata a termine.

Euclid è stato progettato per studiare in modo completo l’universo mappando in 3D le posizioni di 1,5 miliardi di galassie al di fuori della nostra galassia, la Via Lattea. Tuttavia, per portare a termine questo compito, il telescopio dovrà scattare ripetutamente immagini di alcune delle aree più buie del cielo, dove si possono vedere solo stelle molto deboli.

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È stato risolto anche il problema della luce diffusa

Per raggiungere questo obiettivo, Euclid dovrà utilizzare i dati di posizione precedentemente registrati da un’altra missione dell’ESA, Gaia, per individuare la regione che desidera osservare con altissima precisione, e quindi regolare costantemente la sua posizione per periodi di tempo che a volte superano i 10 minuti. La difficoltà, o meglio la conquista tecnologica del dispositivo, sta nel distinguere le stelle vere dal rumore cosmico in 100 millisecondi.

Infine, l’ESA ha spiegato di aver corretto un piccolo problema relativo alla luce diffusa, nonostante la presenza di un’aletta parasole. Si ritiene che la causa del problema sia il propulsore che sporge da un lato della navicella, non protetto dal parasole. Una semplice regolazione dell’orientamento della sonda di 2,5 gradi ora evita la luce solare.

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