Antiste: “In Italia, alla fine di una seduta, sono eliminato”.

Convocato per la prima volta nella squadra di France Espoirs – non ha avuto tempo per giocare questo venerdì contro l’Ucraina a differenza di Amine Adli che ha anche segnato – Janis Antiste ha girato i media. Le Pitchoun menzionato in quindi cammina le sue prime settimane in Serie A: “C’è molto lavoro a livello tattico, ed è un vero piacere evolversi in un campionato in cui affronti giocatori di classe internazionale come Adrien Rabiot, per esempio. Se vogliamo progredire sia fisicamente che tatticamente, questo è il campionato perfetto. Imparo ogni giorno in allenamento o in partita e ho la sensazione di avere ampi margini di miglioramento. In Italia, alla fine di una seduta, sono KO. Vado a fare un grande pisolino sulla scia.

Antist ha anche commentato la sua partenza da TFC: “La fine della stagione è stata difficile da vivere, perché il Tolosa merita di giocare in Ligue 1. È il mio club preferito, dove ho iniziato, quindi non aiutare TFC a recuperare è necessariamente una delusione. In seguito ho deciso di ricominciare andando a La Spezia. Passare dalla Ligue 2 alla Serie A, in una bella città con un allenatore (Thiago Motta, ndr) che parla francese e che pratica calcio offensivo, è la scelta giusta per l’attaccante che sono. In Italia, fin dai primi giorni, capiamo che c’è una cultura del lavoro ben radicata, e tanto meglio, perché corrisponde al mio carattere. Questa sfida è anche un’opportunità per imparare una nuova lingua, per scoprire una nuova cultura. E poi ehi, non sono solo, c’è Kelvin Amian che era a Tolosa che c’è anche lui! (…) Mi ero preparato mentalmente a tutti questi cambiamenti. Ma ehi, non è la stessa cosa vivere da soli a Tolosa, dove hai ancora dei punti di riferimento, come vivere da soli a La Spezia. Per vedere la mia famiglia oggi, devo prendere un aereo. La prima settimana è stata un po’ difficile perché non capivo molto l’italiano. Oggi è meglio.

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