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uno sguardo interiore che non mantiene le promesse

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ARTE.TV – ON DEMAND – SERIE DOCUMENTARI

L’idea per la serie di documentari I musei raccontati dai loro angeli custodi è a priori ricco di promesse: dare voce a chi spesso si vede seduto, taciturno, alzarsi solo per ricordare ai visitatori le regole di condotta; ascolta la storia da dietro le quinte; scoprire personalità ricche e interessanti.

Tanto più che i rappresentanti di questa professione – a volte nominati con concorso, come in Italia, con prove orali e scritte oltre a una prova di inglese – sono spesso studenti, o ex studenti, di storia dell’arte, talvolta artisti stessi, trovando in questo alimento svolgere una professione secondo le proprie corde e con orari flessibili.

La telecamera si sposta su quattro grandi musei europei: il Centre Pompidou, a Parigi; la Galleria degli Uffizi, a Firenze (Italia); il Museo Wallraf-Richartz, a Colonia (Germania); il Museo del Prado, a Madrid (Spagna). Tutto ciò si può vedere senza dispiacere, ma le testimonianze e la produzione non soddisfano le presunte aspettative.

Certamente i commenti fatti dalle guardie (o “agenti dell’accoglienza”, come vengono chiamati alla Galleria degli Uffizi, il che la rende meno carceraria) sulle opere a loro care esposte dovrebbero esprimere il loro punto di vista personale. Ma raramente sono così unici come ci si aspetterebbe, anche dagli “intenditori”.

Il lavoro dei restauratori

Così, a Parigi, di fronte alle cianfrusaglie accademiche Il negozio di Ben (1958-1973), dell’artista Benjamin Vautier, detto Ben, o, a Madrid, di fronte al brulicante trittico IL Giardino delle Delizie (tra il 1490 e il 1500), di Hieronymus Bosch, due guardiani affermano di trovare ogni volta nuovi dettagli da scoprire – il che è abbastanza banale. E faremmo volentieri a meno di frasi come: “Siamo felici di tornare a casa con qualcuno che ci aspetta, ma siamo anche felici di tornare a lavorare. »

Il Museo del Prado, a Madrid (Spagna), nella serie di documentari di Corinna Belz “I musei raccontati dai loro angeli custodi”.

I quattro episodi finiscono per essere un ritratto del museo previsto – con la partecipazione più o meno significativa dei poteri dominanti delle istituzioni – piuttosto che una messa in prospettiva di punti di vista singolari. Viene menzionato anche il lavoro dei restauratori: interessante ma fuori tema.

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Siamo tanto più dispiaciuti perché Corinna Belz, la direttrice di questi I musei raccontati dai loro angeli custodiè un riconosciuto documentarista, che ha firmato in particolare un bellissimo film dedicato al pittore Gerhard Richter, Gerhard Richter Pittura (2011), e ha diretto il video che ha fatto da cornice alla collaborazione dell’artista tedesco con il musicista americano Steve Reich per Immagine in movimento 946-3, comunemente chiamato Reich/Richter (2019), una sorprendente opera multimediale. Peccato.

I musei raccontati dai loro angeli custodi, serie di documentari di Corinna Belz (Germania, 2023, 4 x 26 min). Disponibile on demand su Arte.tv fino al 7 dicembre. Le due puntate dedicate al Museo Wallraf-Richartz (Colonia) e al Centre Pompidou (Parigi) vanno in onda domenica 17 settembre alle 7:25 e alle 7:50; le due puntate dedicate al Museo del Prado (Madrid) e alla Galleria degli Uffizi (Firenze) vengono trasmessi lo stesso giorno alle 17:20 e alle 17:50.

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