La questione migratoria in Italia e Tunisia

La questione migratoria in Italia e Tunisia

Ogni giorno, il club dei corrispondenti descrive come viene illustrata la stessa attualità in due paesi.

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Al largo di Lampedusa, 40 migranti subsahariani sono stati salvati da una precaria imbarcazione di metallo il 21 febbraio 2023. (XIMENA BORRAZAS / MAXPPP)

Il Club dei Corrispondenti è ora interessato alla questione migratoria. Sta diventando sempre più difficile da gestire perché c’è un afflusso di migranti, in particolare in Italia e Tunisia. Dall’inizio dell’anno, gli arrivi di migranti sulle coste italiane sono già quattro volte superiori rispetto allo stesso periodo del 2021.

Il centro di accoglienza situato sulla piccola isola italiana di Lampedusa che può ospitare 400 persone è, ad esempio, totalmente sommerso. I migranti sono stati più di 2.000 per un’isola di 6.500 abitanti che dista appena 130 km dalla costa tunisina. L’Italia chiede in particolare al Fondo Monetario Internazionale (FMI) di sbloccare fondi per la Tunisia.

In questo Paese del Maghreb, almeno ventinove migranti sono morti e decine di corpi sono scomparsi dopo tre naufragi di imbarcazioni in partenza dalle coste tunisine questo fine settimana. Oltre ai tunisini in fuga da una situazione economica sempre più difficile, un’ampia percentuale di sub-sahariani presenti nel Paese cerca di andarsene. Il presidente tunisino Kais Saied ha attaccato violentemente i migranti neri. Egli accusa, “un complotto per indebolire l’identità arabo-musulmana della Tunisia”. In poche ore, questi migranti, che a volte vivono in Tunisia da anni, si sono trovati sfrattati dalle loro case e cacciati dal lavoro. Diverse centinaia hanno scelto di tornare nel loro paese con aerei noleggiati dal loro governo, altri hanno scelto di fuggire verso nord via mare.

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