Dalla “capitale” della gastronomia, il simbolo della tragedia [pics]

Le immagini degli edifici distrutti nel villaggio di Amatsis circolano da ore in tutto il mondo. Sono immagini della devastazione dopo il potente terremoto che ha scosso l’Italia e ha rievocato tragici ricordi dall’aprile 2009 a L’Aquila.

A 20 secondi dal terremoto di magnitudo 6,2, Amatrice è diventata il simbolo della nuova tragedia che vive in Italia. L’orologio della famosa torre del suo centro storico si è fermato alle 03:36. Fu in quel momento che “ha messo incinta” Egilado.

Amacice è uno dei luoghi emblematici d’Italia, soprattutto per quanto riguarda le tradizioni gastronomiche del paese. Oltre alle sue bellezze naturali (che molti italiani cercano in estate per rinfrescarsi un po’) e all’architettura e all’urbanistica rinascimentali, è sede di una delle ricette di pasta più famose d’Italia, i buccatini alla Matriciana, che è diventato così amato, il Vaticano , che Roma ha usurpato la ricetta e l’ha presentata ai turisti “non primi gastronomici”, come suo piatto tipico…

Le tradizioni gastronomiche della città dovrebbero offrire molti chef famosi, che, ovviamente, sono stati portati in Vaticano, per presentare le loro creazioni “celesti” al gusto di ogni papa. Quindi è naturale che la ricetta corrisponda alla tradizione del Lazio. E tale è il suo gusto, che la capitale, che ha avuto l’opportunità di servirli a centinaia di migliaia di visitatori e cittadini, ha saputo adattarlo appieno…

Certo, la ricetta presentata nella Città Eterna è lontana dalla consueta quantità di ingredienti: perché il gusto prelibato del piatto è dovuto non alla semplice pancetta contenuta nella variante romana naturale, ma all’abbinamento di questo ingrediente con la stagionatura. Cinghiale, pecorino locale e pomodori, ma senza le cipolle e l’aglio, che molti aggiungono, e naturalmente nella speciale padilla, il grande wok a forma di pentola, in cui viene preparato il sugo.

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Certo, pochi appassionati di cucina sanno che la ricetta originale era fatta con la besciamella e non includeva nemmeno i famosi bucatini. La ricetta originale risale all’epoca in cui Amatrice apparteneva all’antica regione geografica dell’Abruzzo. Fu allora che i pastori laziali, emigrati in montagna con le loro greggi, scoprirono la ricetta e la portarono in pianura e a Roma….

Secondo il suo libro “La Matriciana” (edizioni dell’Edilazio), Francesco Sensi iniziò solo dalla fine del Settecento, quando nel 1798 Napoleone istituì la prima repubblica italiana a Roma e durante la seconda occupazione della Città Eterna, un piatto con sugo iniziato con la sua versione rossa. Grazie a questo gusto, amatrice iniziò ad essere considerata la “culla” della cucina papale.

L’ironia è che in pochi giorni, il 27 e 28 agosto, la città di 2.600 abitanti si preparava al cinquantesimo anniversario dell’inizio delle celebrazioni annuali del Matricana Day, la festa di promozione e promozione del celebre piatto. . Una due giorni di festa e gioia per tutti gli abitanti del villaggio e migliaia di visitatori….

Fonte: ΑΠΕ – ΜΠΕ

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