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Crotone-Milan 0-2: gol di Kessie e Brahim Diaz, si infortuna Rebic

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Un rigore di Kessie e il gol dello spagnolo piegano il Calabrese e lasciano i rossoneri, senza lo svedese, con tanti punti. Brutta notizia per Pioli è l’infortunio di Rebic che rischia di essere grave

La conferma è che senza Ibra allora è possibile. Siamo al secondo indizio, dopo il taglio, e per il momento potrebbe bastare. Il Milan si sbarazza del Crotone per 2-0 senza particolari patemi, resta a punteggio pieno, dà continuità alla lunga linea senza sconfitte (avendo sconfitto la 16 serie di Ancelotti nel 2008) e raccoglie più coraggio per le qualificazioni del è in palio l’Europa League che giovedì metterà la fase a gironi del torneo. Il Crotone, invece, aveva l’obbligo morale e di rango di ribaltare i quattro schiaffi contro il Genoa. Stroppa aveva chiesto meno timidezza, in attesa del calciomercato in cui confida per vedere rafforzarsi la sua forza lavoro. Ma, soprattutto nel primo tempo, non si è accontentato. Zero punti, uno segnato, sei gol: la strada è già abbastanza dura. Il Milan è arrivato in Calabria con una doppia partenza in partenza, ovvero Tonali (sacrificato Bennacer, non in gran forma a inizio stagione) e Brahim Diaz (al posto di Castillejo ma piazzato a sinistra, con più Saelemaekers comodo dall’altra parte), che sembrava ancora in ritardo per poter essere schierato dal primo minuto ma che ha chiaramente convinto Pioli in questi giorni. A Colombo è stato preferito l’attaccante Rebic: per il 18enne protagonista della magic cup night di giovedì scorso, il palcoscenico sarà ancora l’Europa League nelle qualificazioni di giovedì. Per Stroppa è stato un tuffo nel passato: non ho mai incontrato i rossoneri da allenatore. Tra i rossoblù da registrare l’esordio al primo minuto del neo acquisto Dragus, compagno d’attacco di Simy, e l’esordio assoluto di Pereira, arrivato questa settimana.

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prima metà

Il Crotone si è confermato una squadra capace di muoversi abbastanza bene con il pallone tra i piedi in fase offensiva, ma è troppo pungente quando viene attaccata. Il problema è che nel primo tempo è mancato anche il filtro mediano, dove Tonali (bravo il primo dall’inizio) e Kessie, con il prezioso aiuto delle pensioni di Saelemaekers, hanno controllato la partita quasi senza sosta. Una frazione praticamente unilaterale, perché le (poche) ripartenze della Calabria (a favore del vento, piuttosto forte), ben orchestrate, si sono poi perse quando è arrivato il momento di finire. Solo Messias ha dato l’impressione di avere le idee molto chiare e una buona rabbia competitiva per tutta la partita. Fulcro dei rossoneri è stato ancora una volta l’onnipresente Calhanoglu, che ha passato il novanta per cento dei palloni in fase d’attacco, grazie alla sua capacità di trovare spazi tra centro e fondo. Il piede è molto caldo in questi giorni, e infatti Hakan cerca di sparare ogni volta che ne ha la possibilità. Per due volte ha scaldato le mani di Cordaz, poi a 20 ‘dal traguardo l’ha messo in testa a Kjaer: traversa.

Brahim

In alcune occasioni è stato visto anche Brahim Diaz, provare una seconda volta come protagonista. Il gol è arrivato alla fine dei tempi: il pallone lungo di Hernandez per Rebic, che ha trovato l’unica ispirazione dai primi 45, per sbarazzarsi di Marrone con il tacco in area. Proteste calabresi per un presunto controllo al braccio del croato, visto a suo agio dal Var Kessie e uno a zero, allungato, netto e inutile rigore. Nella ripresa i rossoneri hanno nuovamente legittimato il primato dopo cinque minuti, con una bella azione di Calhanoglu-Saelemaekers sulla destra, che ha mandato il pallone ai piedi di Brahim Diaz a pochi passi da Cordaz: lo spagnolo ha girato in un lampo e filettato.

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Ahi Rebic

La piastrella di giornata a Milano è caduta all’11 ‘, quando Rebic che correva accanto a Magallan si è rovinato a terra: immagine pessima, con il gomito sinistro visibilmente fuori dal sedile. La diagnosi parla di lussazione, ridotta subito negli spogliatoi, prima di andare in ospedale per gli esami. Al suo posto Colombo. Dopo il sorpasso, però, il Diavolo si è praticamente fermato, lasciando il campo agli avversari, rassicurati ma che non hanno fatto impensierire Donnarumma. Un calo di tensione, quello dei rossoneri, forse per certi versi comprensibile, ma anche molto pericoloso perché al tramonto mancava ancora tanto. La buona notizia è stata la reintegrazione di Leao nei ranghi (nei minuti finali) dopo la sua assenza per Covid. Con la scarsità di attaccanti al momento a Milanello, il portoghese dovrà rendersi utile al più presto.

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