È stata aperta un'inchiesta sul sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, sospettato dell'esposizione di un dipinto di dubbia provenienza.
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Martedì 9 gennaio la Procura italiana ha annunciato di aver aperto un'indagine contro il segretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi. È sospettato di aver esposto un dipinto precedentemente modificato per nasconderne l'origine illecita. Famoso storico e critico d'arte, era stato nominato al governo da Giorgia Meloni, e avrebbe agito in modo tale da nascondere l'ottenimento illegale del dipinto, ha detto all'AFP la procura della Repubblica di Macerata, nel centro Italia. Vittorio Sgarbi negò vigorosamente queste accuse.
Con una candela
Questo annuncio arriva dopo la trasmissione da parte della televisione pubblica Rai di un servizio dedicato a un dipinto dell'artista italiano del XVII secolo Rutilio Manetti, realizzato nell'ambito di una mostra di Vittorio Sgarbi nel 2021 e quasi identico a un dipinto rubato nel 2013. Il proprietario di La cattura di Saint-Pierre aveva denunciato il furto del dipinto dal suo castello alla polizia, precisando che il dipinto era stato tagliato e staccato dalla cornice, come racconta il programma di giornalismo investigativo Rapporto della Rai a dicembre.
Secondo lei, qualche settimana prima del furto, un uomo venne a chiederle di comprarlo. Quest'uomo è stato identificato dalla Rai come amico di Vittorio Sgarbi. Nello stesso anno, quest'uomo consegnò una tela strappata a un esperto di restauro che disse alla Rai che si trattava proprio della tela rubata dal castello, poi esposta nel 2021. Appare solo una differenza: nell'angolo in alto a sinistra del dipinto appare una candela esposta da Vittorio Sgarbi. Secondo il ristoratore questo dettaglio è stato aggiunto dopo il furto per sviare i sospetti.
Vendetta ?
Vittorio Sgarbi, 71 anni, polemista brillante dal carattere permaloso, frequentatore televisivo, ha respinto con forza tutti questi sospetti, sostenendo di aver ritrovato il dipinto in una villa – già di proprietà di una famiglia nobile e dove soggiornò nel XVII secolo papa Innocenzo – acquistato da sua madre nel 2000. “Non c'è nessun mistero, ci sono solo due dipinti“, ha assicurato lunedì sera sul canale privato Rete 4. Secondo lui il dipinto rubato nel 2013 è un”brutta copia” risalente al XIX secolo, mentre il suo è un originale. Secondo lui, l'esperto di restauro voleva vendicarsi parlando ai media perché gli doveva una grossa somma di denaro.
Vittorio Sgarbi è oggetto di un'altra indagine, aperta a ottobre dall'Autorità garante della concorrenza italiana, per aver pagato la sua presenza a convegni, pratica vietata ai membri del governo.
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