Extreme E: Race for the Planet è una serie di documentari sulla rivoluzione ambientale negli sport motoristici

Extreme E: Race for the Planet è una serie di documentari sulla rivoluzione ambientale negli sport motoristici

Lanciato nel 2021, questo nuovo tipo di sistema di guida mira ad avvertire delle conseguenze del riscaldamento globale con i veicoli elettrici. Un’iniziativa coraggiosa la cui prima stagione è raccontata da una serie di documentari che segue stelle delle corse come Sebastien Loeb in giro per il mondo, in luoghi minacciati dalla crisi climatica.

Una grande sfida logistica

Il minimo che possiamo dire è che il motorsport – per ovvie ragioni storiche – non ha un’immagine molto green. Certo, discipline come la F1 fanno molto affidamento sui motori elettrici da molti anni, ma resta ancora molto da fare per cambiare l’immagine di questi sport contaminati per eccellenza.

A modo suo, il nuovo Extreme E Championship può contribuire a questo, perché utilizza solo veicoli elettrici, che vengono trasportati in tutti i continenti via nave, per evitare le enormi emissioni generate dai voli. Questo concetto originale è stato richiamato nel primo episodio della serie, dove l’idea del progetto ha anche spiegato che lo scopo di Extreme E era quello di portare l’attenzione del pubblico su luoghi già colpiti oggi dalla realtà degli effetti del riscaldamento globale.

È in questi luoghi che si svolgono le gare, e quindi i cinque episodi della serie sono dedicati ai cinque eventi della stagione 2021: Arabia Saudita, Senegal, Groenlandia, Italia e Regno Unito. Questa è ovviamente già una sfida logistica, poiché una sola barca trasporta i veicoli e le attrezzature dei 22 piloti.

Incredibili incidenti

Tra loro troviamo anche vere e proprie leggende del motorsport: Carlos Sainz, Sebastien Loeb, Jenson Button o Nico Rosberg, capo di uno dei team (Rosberg X Racing), proprio come il suo rivale ed ex compagno di squadra Lewis Hamilton, fondatore del Team X44. Quest’ultima ha tra le sue fila anche la spagnola Cristina Gutierrez, perché in Extreme E i team sono necessariamente un duo misto, per riequilibrare questo ambiente sempre oltraggiosamente maschile.

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Altra particolarità di Extreme E: tutti hanno la stessa macchina, e siccome c’è una sola macchina per squadra, i due piloti si alternano. Il fatto che le vetture partano sulla stessa linea regala gare sfrenate con collisioni spesso spettacolari, e la serie di documentari non è avara di immagini fantastiche di incidenti, girate in ambienti naturali mozzafiato, che si alternano tra superfici radicalmente diverse (sabbia del deserto, piste dure. ..) .

Quindi i piloti e le macchine vengono testati, e poiché questa è la prima stagione, nessuno sa davvero come comportarsi, il che significa che ci sono molti errori. Non vi diciamo chi vincerà alla fine, ma potete immaginareIl leggendario pilota francese non è lontano dal primo posto

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