Grande interesse a saldare i debiti in via stragiudiziale

di Leonida Stirgo

Le domande di privati ​​e aziende che sono state presentate alla piattaforma online del meccanismo non giudiziario durante i primi tre giorni di operatività della nuova legge fallimentare sono vicine a 5.000. Secondo le statistiche della Piattaforma Private Trust per la gestione del debito privato, il totale il numero di domande può superare le 5.000 entro la fine della giornata (dal 1 giugno in totale), mentre coloro che sono interessati ad aprire un conto per presentare domanda possono superare le 8000.

La prima fase, ovvero l’abolizione del segreto bancario e fiscale, è già stata completata, in modo che il sistema telematico possa recuperare automaticamente i documenti giustificativi necessari (redditi, patrimoni, fedina penale, ecc.) e inviarli con la domanda a creditori. In pratica, ciò significa che, con la presentazione della domanda, le aste e le misure coercitive sono sospese fino al completamento della procedura stragiudiziale. Se c’è un accordo con la maggioranza dei creditori, si procede alla transazione e, in caso contrario, si attiva la procedura concorsuale.

Nel meccanismo stragiudiziale si possono effettuare fino a 240 rate di debiti verso lo Stato e 420 rate di debiti verso banche e sussidi statali. Il numero delle rate dipende dal reddito e dal patrimonio del debitore ed è generato automaticamente tramite lo strumento informatico della piattaforma. Per i debiti verso banche, il numero di 420 rate è più indicativo, poiché la nuova legge fallimentare consente agli istituti di credito di concordare più rate modificando l’importo della riduzione del debito. Va notato che attraverso la piattaforma è possibile effettuare solo il regolamento completo dei debiti per lo stato e le banche, non solo lo stato o solo una banca. Inoltre, per procedere con il regolamento del debito, la maggioranza dei creditori di ciascuna categoria di debito deve essere d’accordo. Se c’è un accordo, gli altri creditori sono obbligati a onorare il concordato.

READ  Economia circolare: il porto: una delegazione europea in visita

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *