Vicino a Roma o alle Isole Egadi, 5 giardini all’italiana da scoprire

Il Giardino dell’Impossibile nell’isola di Favignana. Cortesia Archivio Grandi Giardini Italiani

Il Giardino dell’Impossibile

Il Giardino dell’Impossibile situato nell’isola di Favignana nasce negli anni ’60 attorno alla villa di famiglia di Maria Gabriella Campo. Questo giardino si estende oggi su 4 ettari di ex cave di calcare (tufo bianco). Cresce quindi nella roccia – un’antologia di piante mediterranee ed esotiche che attraversa le cave in un percorso straordinario – dimostrando così che nulla è impossibile finché si è dotati di forza visionaria, volontà incrollabile e perseveranza. Il colossale lavoro di spostamento delle macerie, livellamento e messa in sicurezza del sito rende omaggio al pirrere, queste cave che per secoli sono state la principale attività economica dell’isola di Favignana insieme alla pesca del tonno. Il giardino celebra anche la memoria del padre del proprietario, ex lavoratore di queste cave. Appassionata di botanica, Maria Gabriella Campo ha ampliato la gamma vegetale del sito introducendo collezioni di ibiscus, frangipani, stagni di piante acquatiche e ninfee, gerani profumati e alberi esotici di ogni tipo: l’orto botanico ospita oltre 500 specie.

Biblioteca BAM di Alberi, Milano. Cortesia Archivio Grandi Giardini Italiani

La Biblioteca degli Alberi

La Biblioteca degli alberi di Milano – o più semplicemente BAM – è un giardino botanico nato nell’ambito del rinnovamento urbanistico del quartiere di Porta Nuova. Aperto ai milanesi dal 2018, questo luogo è stato progettato con l’obiettivo di offrire ai residenti una nuova esperienza culturale di contatto con la natura, adottando gli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 dell’ONU. Progettato dall’agenzia olandese Inside Outside e realizzato in parte grazie alla piantumazione partecipata che ha coinvolto i residenti locali e all’intervento del paesaggista-vivaio Piet Oudolf, il giardino riunisce più di 100 specie vegetali e più di 500 alberi raccolti in 22 foreste circolari. Inoltre, il giardino conta più di 135.000 specie: erbacee, arbustive, piante rampicanti, piante acquatiche, bulbi. Gestito attraverso un partenariato pubblico-privato, il BAM è il terzo parco milanese per superficie e si propone di offrire un nuovo modello di paesaggio urbano e di relazione con la natura in Italia.

L’appartenenza a questi cinque orti porta a 147 il numero dei membri della rete dei grandi giardini in Italia. Per Judith Wade, che porta avanti questo progetto da 25 anni, questo dimostra che l’epoca è nel giardino e che non c’è niente di più contemporaneo della scoperta di questi paesaggi dove natura e cultura si fondono. La loro bellezza ci consola e ci fa familiarizzare con le sfide del mondo di oggi. In questi due anni di pandemia, l’impossibilità di accedere a questi luoghi ci ha fatto sentire la loro essenzialità.

“Nel 2022, dice Judith Wade, I giardini all’italiana conosceranno il prestigio e la consacrazione di essere visti come luoghi di piacere dove sfuggire alle preoccupazioni della vita quotidiana. Nei giardini ci sono i semi della rinascita post-pandemia per gli italiani e per i visitatori del nostro Bel Paese. »

Traduzione di Rudy Dario

Articolo originariamente pubblicato il ANNO DOMINI Italia.

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