RUGBY. Il peggio e il meglio, i ricordi di Mirco Bergamasco su Francia-Italia

Il derby latino è il modo in cui vediamo la partita Francia-Italia. Per una volta, non c’è bisogno di attraversare le onde, solo le montagne ci separano dai nostri rivali del fine settimana. Una rivalità interessante, perché da 25 anni diversi big italiani hanno calcato i prati francesi. Da Sergio Parisse a Diego Domìnguez, gli italiani hanno riempito la Top 14. E tra questi, l’adottivo Ile-de-France Mirco Bergamasco si è impegnato in Il gruppo. Il giocatore dello Stade Français, allora Racing 92, ha parlato della sua Francia – Italia. Incontri che gli stanno a cuore. Commenta la particolarità di questo duello: “Fin dal mio esordio, quando giocavo contro i francesi, ero sempre incazzato! Piccolo, sportivamente parlando, odiavo i francesi, ci prendevano per idioti (ride).”[ANALYSE] Mirco Bergamasco: ”L’Italia deve mandare gioco se vuole vincere”

In questa intervista rilasciata sport quotidiani, racconta i suoi ricordi migliori e peggiori. Non a caso, il ricordo felice per eccellenza è la vittoria degli italiani nel marzo 2011. Racconta questa esperienza: “Ho segnato 17 punti a piedi, compreso un calcio d’angolo che ci ha portato in vantaggio. Avevo subito giocato un tocco, vengo placcato alto e l’arbitro fischia un rigore. Era la prima volta che l’Italia batteva la Francia nel Torneo”. Non si trattava però della prima vittoria di questi ultimi contro i Blues. L’Italia, infatti, aveva già battuto la Francia nella finale del Trofeo Europeo 1997. le 6 Nazioni B.

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Al contrario, il suo peggior ricordo è l’incontro allo Stade de France nel 2004. Per colpa di due mete, racconta il suo calvario: “Abbiamo perso 25-0 e Imanol Harinordoquy ha segnato due mete. Entrambe le volte (25°, 65°), è dalla mia parte e sbaglio due contrasti vicino alla linea. Inoltre, sto sostituendo le seguenti tre partite…” Nonostante il fatto che a “ogni volta i punteggi erano piuttosto pesanti contro” italiani, il giocatore ha dei rimpianti. Cita in particolare il difficoltà tutta sua rimanere competitivi per tutta la partita. Prende come esempio il Torneo Sei Nazioni del 2006. Lui dice : “Nel 2006, anche se a fine partita abbiamo perso in gran parte, ricordo che all’intervallo eravamo in vantaggio allo Stade de France. In questo Torneo inoltre, se tutte le partite fossero durate un solo tempo, non eravamo lontani dalla vittoria (ride). Dopo ci siamo sempre arrabbiati.

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