Pesaro, proclamata Capitale Italiana della Cultura 2024

Pesaro, proclamata Capitale Italiana della Cultura 2024

Scelta tra le 10 città finaliste, la città di Pesaro ha conquistato nel 2024 il titolo di Capitale Italiana della Cultura. Cosa vedere nella città balneare marchigiana.

Dopo Procida quest’anno, le due città lombarde Brescia e Bergamo nel 2023, sarà Pesaro nelle Marche, che rappresenterà la Capitale Italiana della Cultura, ha annunciato l’assessore alla Cultura Dario Franceschini. La città ha vinto il titolo battendo altri nove finalisti, da Grosseto e Viareggio in Toscana a Siracusa in Sicilia e Sestri Levante in Liguria.

Il progetto Pesaro, che mescola natura e cultura, ha conquistato la giuria. La città si arroga così un milione di euro di sussidio per lo svolgimento delle attività legate all’evento che si svolgerà per tutto l’anno 2024. “La città di Pesaro propone al Paese un’ottima candidatura basata su un progetto culturale che valorizzi un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze ambientali storiche e di pregio, favorendone anche l’integrazione, l’innovazione e lo sviluppo socio-economico”indica la giuria nelle motivazioni della sua decisione.

Un progetto basato soprattutto sull’identità musicale della città, sede del prestigioso Festival lirico rossiniano che si svolge ogni agosto nella città natale del compositore d’opera.

Fontana “La pupilla di Pesaro” | @sailko, Wikimedia commons

Cosa vedere a Pesaro, futura capitale italiana della cultura

Città di mare sulle rive del mare Adriatico, Pesaro è rinomata per offrire molteplici scoperte, dal mare alla collina, dallo sport alla musica (lirica), dall’arte alla cultura.
Il cuore della città è piazza de Popolo, nota per la sua fontana La pupilla di Pesaro, il suo Palazzo Ducale, il Palazzo Baviera e la Piaggeria. Pesaro è anche sette chilometri di costa (costruita) che si sviluppa dal monte San Bartolo alla baia di Flaminia.

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Pesaro è solo una tappa, vale la pena esplorare molto di più la regione Marche, nota per i suoi paesaggi selvaggi e scoscesi oltre che per la qualità della sua gastronomia ovviamente.

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