Il regno degli italiani e la velocità

Il regno degli italiani e la velocità

Il Gran Premio d’Italia sarà ricordato come un grande successo per i piloti locali, pur privati ​​della folla che solitamente colora le sue colline. Davanti a malapena 43.000 spettatori che l’assenza di Valentino Rossi in pista non si scoraggiò, i piloti italiani monopolizzarono i primi posti, siano essi principianti o confermati.

>> Fabio Di Giannantonio sabato ha conquistato la prima pole position nella classe regina. Meglio con Marco Bezzecchi qualificato secondo, doppietta per esordienti, mai vista in griglia dal Gran Premio del Qatar 2008 con la pole di Jorge Lorenzo davanti a James Toseland.

>> La prima fila era tutta italiana, così come il terzo posto Luca Marini, che avevamo già visto in questa posizione in Argentina, due mesi fa. Questa tripletta italiana in prima fila è stata la prima dal Gran Premio d’Austria 2016 (Andrea Iannone in pole davanti a Valentino Rossi e Andrea Dovizioso).

>> Anche la Ducati ha giocato un ruolo importante nell’alzare i colori dell’Italia, visto che sulla griglia di partenza sono andate semplicemente le prime cinque posizioni, come già accaduto ad Austin in questa stagione. Prima di questo risultato in Texas, questo non era successo a un marchio dai tempi della Honda nel 2003!

>> In gara è proseguito questo dominio italiano, in particolare perché abbiamo visto Marco Bezzecchi completare i suoi primi giri in testa alla MotoGP. Ha poi ceduto il controllo a Pecco Bagnaiache non è stato più catturato e ha consolidato la sua supremazia sui giri passati da leader in questa stagione (57 su 187).

>> Vincendo, Bagnaia ha siglato la sua seconda vittoria stagionale. Come Andrea Dovizioso nel 2017, ha il primato di essere un italiano che ha vinto il Gran Premio d’Italia in sella a una moto italiana, successo a loro riservato nella categoria regina.

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Prima linea 100% italiana con Fabio Di Giannantonio, Marco Bezzecchi e Luca Marini

>> Per Ducati questa vittoria al Mugello è la quinta dopo quelle di Casey Stoner nel 2009, Dovizioso nel 2017, Jorge Lorenzo nel 2018 e Daniele Petrucci nel 2019.

>> Quanto all’altro marchio italiano in campionato, Aprilia, ha battuto ancora una volta su questa pista il suo miglior risultato in MotoGP grazie al podio diAleix Espargarò. Jeremy McWilliams aveva comunque già raggiunto il terzo posto su questa pista del tempo da 500 cc.

>> Dall’inizio del campionato abbiamo quindi visto vincere cinque piloti – Bagnaia e Bastianini gli unici ad aver vinto più volte – ma solo tre marchi: Ducati domina largamente con cinque successi in otto gare. Per quanto riguarda le qualifiche, ha assegnato la pole position a sei diversi piloti, con solo Bagnaia e Martín che l’hanno ottenuta due volte. Anche qui la Ducati domina con sei pole. In gara come in qualifica, Yamaha e Aprilia hanno ottenuto qualcosa quest’anno.

Record di velocità e divari minimi

>> L’evento ai contatori è che domenica è stato battuto il record assoluto di velocità massima con la velocità massima di 363,6 km/h raggiunta dalla Ducati di Jorge Martino. Il Mugello era già la pista che deteneva il record, a pari merito con Losail, grazie ai 362,4 km/h di Brad Legante l’anno scorso. I limiti sono quindi ulteriormente spinti indietro con questo miglioramento di 1,2 km/h.

>> Personalmente, Martín ha migliorato il suo record di 5 km/h. Sono ormai in quattro ad aver raggiunto i 360 km/h nell’ambito di un Gran Premio: Martín e i suoi 363,6 km/h dunque, ma anche Giovanni Zarco che lo scorso anno ha stabilito il record di 362,4 km/h a Losail e ha raggiunto nuovamente i 360 km/h al Mugello; Brad Binder che ha registrato lì il riferimento l’anno scorso; e infine Enea Bastianini che ha raggiunto il picco di 360 km/h anche questo fine settimana in Italia.

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>> Tra i marchi, oltre al guadagno di Ducati, si segnala che Suzuki ha eguagliato il suo benchmark di 357,6 km/h e Honda ha battuto il proprio record con un nuovo benchmark di 356,4 km/h per Alex Marquez (un miglioramento di 1,2 km/h). Ma il guadagno più spettacolare è quello della Yamaha, che ha migliorato il suo record di 7,1 km/h raggiungendo i 358,8 km/h con Darryn Raccoglitore gara.

>> Il record assoluto sul giro non è stato migliorato, ma il miglior giro in gara è stato, il nuovo punto di riferimento è andato al vincitore, Pecco Bagnaia.

>> Il Gran Premio d’Italia ha offerto la gara più serrata di questo inizio di campionato, con 11.800 che separano la top ten (ottava top 10 più compatta della storia) e 17.687 tra i primi 15 (sesta classifica della storia).

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