Novak Djokovic alla Roma manda il messaggio sbagliato
La partecipazione di Novak Djokovic all’Open d’Italia di Roma è un dubbio irrisolvibile. Il serbo ha dichiarato in un’intervista alla Bbc che non ha intenzione di farsi vaccinare e per questo è pronto a sacrificare tornei importanti come il Roland Garros e (o) Wimbledon.
Sacrifici che non dipendono più da Djokovic, ma dalla decisione dei Paesi di aprire le loro porte, e i loro tornei, ai giocatori che non sono stati vaccinati contro il Covid-19.
L’intervista a Novak Djokovic ha subito suscitato la reazione di molte persone, tra cui personalità italiane, che hanno commentato la possibilità della partecipazione dei serbi a Roma.
Le dichiarazioni degli ex tennisti italiani sono state accompagnate dalle dichiarazioni di membri del governo italiano. L’ultimo a parlare del numero uno del mondo è stato Giovanni Malaghi.
Il boss di Kony, in un’intervista ad Agorà, trasmissione televisiva italiana su Rai3, ha commentato la possibile e potenziale partecipazione di Djokovic a Roma.
“È giusto che Djokovic partecipi ai Campionati Internazionali di Tennis di Roma? Certamente no.
Malaji ha commentato, come riportato dal quotidiano The Open, che questo è il pessimo messaggio che possiamo ricevere perché abbiamo un nome.
Vesali e Costa parlano
Il ministro dello sport Valentina Vezzali ha aperto le porte a Novak Djokovic.
Il membro del governo italiano aveva sottolineato che questo non era necessario per il tennis all’aperto: “In termini di tennis all’aperto, non è prevista la corsia verde potenziata.
“Se vuole entrare e giocare, può farlo”, ha detto il campione olimpico. Un altro membro dell’Esecutivo, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, condivide il punto di vista di Malago.
Quest’ultimo, al microfono 24 Matino di Radio 24, non condivide le spiegazioni fornite dal collega: “Non sono convinto delle ragioni addotte da Valentina Vezzali in merito a questa situazione”
Il sottosegretario ha seguito lo stesso ragionamento addotto dalla Corte federale australiana quando ha deciso di espellere Djokovic dal Paese. “Le regole ci sono e vanno seguite, altrimenti il messaggio è completamente sbagliato. Anche le persone che seguono devono dare l’esempio”, ha detto Costa.