Le arti di Xerolithia sono nella lista del patrimonio culturale dell’UNESCO
L’inclusione dell’arte della pietra a secco nell’elenco rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’umanità è stata approvata dalla encomio dell’Autorità intergovernativa per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO nella sua tredicesima riunione annuale – Port Louis, 26 novembre 2018), dopo il fascicolo di domanda congiunta presentato dalla Grecia (Ministero della Cultura Sport, Direzione del Patrimonio Culturale Moderno) con altri sette paesi (Francia, Svizzera, Spagna, Italia, Croazia, Cipro e Slovenia).
Le costruzioni in pietra a secco sono direttamente collegate alla tradizionale organizzazione degli spazi produttivi delle comunità rurali e alla particolarità di ogni luogo. È un simbolo universale e presupposto del rapporto storicamente stabilito tra uomo e ambiente, in quanto testimoni onnipresenti del lavoro umano. In tutte le sue forme – corridoi, ponti, terrazze, magnifiche terrazze, modesti edifici agricoli e una varietà di strutture che supportano i sistemi di gestione dell’acqua, muri di sostegno, recinzioni, paesaggi, paesaggi e reti stradali – grandi reti stradali – grado di equilibrio ecologico, in particolare in aree colpite dall’erosione del suolo e da altre condizioni climatiche e del suolo. Il contrario.
L’arte della pietra a secco è praticata oggi (come un tempo) da contadini e artigiani professionisti. Il sapere tradizionale viene trasmesso alle giovani generazioni dai maggiori portatori d’arte (artigiani) ma anche attraverso organizzazioni organizzate di apprendimento e pratica. Negli ultimi anni, tuttavia, il suo contributo all’organizzazione e alla composizione dei paesaggi e delle identità è diventato sempre più enfatizzato a livello internazionale.
Pietre a secco di Mykonos
La Direzione del Patrimonio Culturale Moderno, il Dipartimento del Ministero della Cultura, responsabile dell’attuazione della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale in Grecia, pone un accento particolare sulla promozione del paesaggio rurale greco come bene culturale, in quanto è un ampio rete di esperienze culturali tradizionali, come quelle per la pietra a secco.
La xerolitia è la sesta componente del patrimonio culturale immateriale che il nostro Paese inscrive nel catalogo rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. È stata preceduta, nel 2013, dalla dieta mediterranea (insieme a Italia, Spagna, Marocco, Portogallo, Cipro e Croazia), nel 2014 con l’esperienza di coltivazione del mastice tradizionale a Chios, nel 2015 dalla Tinian Marble Crafts Company, nel 2016 Attraverso il consueto evento Moi in otto villaggi a Kozani e nel 2017 Repetiko.
Pietre a secco a Cotronas
La Grecia ha presentato due file aggiuntivi per domande transnazionali di registrazione nella stessa directory dell’UNESCO. Questa è la nomina dell’arte degli inni (inni bizantini), che è stata introdotta insieme a Cipro, e del bestiame mobile nel Mediterraneo e nelle Alpi (insieme all’Italia e all’Austria). Entrambi i file saranno valutati dai comitati UNESCO competenti nell’autunno del 2019.
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